TikTok a rischio chiusura negli Stati Uniti: il neo presidente Trump punta a un accordo per evitare l’addio all’app.
Venerdì scorso, il presidente eletto Donald Trump ha fatto una richiesta alla Corte Suprema. Ha chiesto di sospendere temporaneamente una legge contro ByteDance, proprietaria di TikTok.
La legge obbliga l’azienda cinese a vendere la sua divisione statunitense entro il 19 gennaio. In caso contrario, la nota app dovrà chiudere negli Stati Uniti. Il Tycoon vuole più tempo per negoziare una soluzione.
Un’inversione di rotta per Trump su TikTok
Non è la prima volta che TikTok, come riportato da Il Post, si trova al centro di un conflitto tra Washington e Pechino. Già durante il suo primo mandato, Donald Trump aveva definito l’applicazione una minaccia per la sicurezza nazionale. Tuttavia, i tentativi di vietare l’app si erano conclusi senza successo.
Questa volta, però, il Tycoon sembra aver adottato una posizione più conciliante. Dopo un incontro avvenuto lo scorso 16 dicembre con il CEO di TikTok, Shou Chew, presso la sua residenza di Mar-a-Lago, ha dichiarato di avere “un debole” per l’applicazione.
È interessante notare che l’ex presidente è uno dei profili più influenti sull’applicazione, con quasi 15 milioni di follower.
Le implicazioni e la posizione di ByteDance
Con oltre 170 milioni di utenti negli Stati Uniti, TikTok è vista come una potenziale porta d’accesso per interferenze cinesi. I critici temono che ByteDance possa cedere dati sensibili al governo cinese o manipolare i contenuti per influenzare l’opinione pubblica americana.
L’azienda, dal canto suo, ha intrapreso diverse azioni legali per opporsi alla legge, sostenendo che essa violi il primo emendamento della Costituzione americana, che garantisce la libertà di espressione.
La società ha evidenziato come TikTok non sia solo un’app di intrattenimento, ma anche una piattaforma essenziale per informarsi, comunicare e fare business.
La Corte Suprema ha fissato un’udienza per il 10 gennaio, segnando un momento cruciale per il futuro della piattaforma. Nel frattempo, Trump continua a spingere per una soluzione diplomatica.